19 Dicembre 2013

Quando la supply chain è globale:il caso Calzedonia

Drastica riduzione del Time to market e dialogo con i fornitori asiatici: questi i risultati raggiunti da Calzedonia che ha esteso ai fornitori del Sud-Est asiatico l’utilizzo di IUNGO, la piattaforma web per la gestione della supply chain.

Per descrivere il mondo Calzedonia è sufficiente elencare i numeri che la contraddistinguono: attiva dal 1986, con la successiva nascita di marchi come Tezenis, Intimissimi, Falconeri, oggi la rete Calzedonia vanta più di 3.300 negozi divisi equamente sul territorio nazionale e internazionale; 23.000 dipendenti di cui circa 3.000 in Italia. Il fatturato consolidato ha raggiunto i 1.503 milioni di euro per l’anno 2012 con una crescita che si attesta intorno al 16% rispetto al 2011. Con 4 plant produttivi in Italia, 8 in Est Europa (Croazia, Romania, Bulgaria e Serbia), 6 plant in Sri Lanka, Calzedonia è leader indiscusso nel settore dell’intimo, corsetteria, calze, costumi da bagno e maglieria di filati pregiati come cachemire e seta.

La particolarità di Calzedonia è la struttura verticalizzata: vengono curati infatti l’ideazione, la produzione e la distribuzione, diretta o tramite affiliati, di tutti i prodotti. La vendita avviene esclusivamente in negozi monomarca, sia gestiti direttamente, sia in franchising, sia gestiti da distributori esteri.

Il mercato si evolve, l’azienda si adegua
Il comparto moda dove opera Calzedonia ha subito grandi cambiamenti nel corso degli ultimi anni imponendo alle aziende una maggiore flessibilità e prontezza di risposta; la Dott.ssa Michela Mariotto, parte dell’ufficio Logistica Acquisti Materie Prime di Calzedonia, li racconta così: “Il nostro settore ha vissuto una forte accelerazione per quanto riguarda il time to market. Prima si definivano 4 collezioni, in corrispondenza delle stagioni, in anticipo di 6 mesi. Poi la domanda è cambiata: ora il mercato chiede riassortimenti e nuovi modelli a ciclo continuo, di conseguenza è stata riorganizzata la produzione e la programmazione della stessa. Oggi produciamo collezioni programmate più piccole in termini di pezzi ma con successivi riassortimenti continui ed integrazioni flash. L’esempio del colore spiega perfettamente la situazione: un nuovo colore moda non può arrivare in ritardo in negozio rischiando che non sia “più di moda” e che a fine stagione registri giacenze di magazzino. Dobbiamo essere pronti a riassortirlo nel minor tempo possibile perché sia vendibile nel momento in cui è effettivamente richiesto dal mercato. Da ciò si capisce il ruolo strategico giocato dalla catena fornitori”. La competitivà legata a doppio filo con la velocità di risposta sul mercato, poter contare su una supply chain veloce, agile e integrata sembra essere la condizione per garantire la flessibilità e la capacità di soddisfare le istanze del mercato.