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8 Febbraio 2023

Lo tsunami Great Resignation non investe la Supply Chain: ecco come farsi strada nel settore

Retribuzione media di 65.000 euro lordi all’anno, potenziale contratto a tempo indeterminato da subito, poca concorrenza e avanzamenti di carriera frequenti, come si diventa Supply Chain Manager, ossia responsabili della catena di approvvigionamento di un’organizzazione? 

 

Ecco i 7 consigli di Micaela Valent, Product Manager di IUNGO, piattaforma di supply chain collaboration in cloud.

L’ondata della Great Resignation non ha travolto le professioni della Supply Chain: è quanto emerge dal Report Supply Chain Salary and Career 2022 (1), redatto dall’Association of Supply Chain Management, che ha coinvolto i lavoratori delle catene di approvvigionamento provenienti da Europa, Stati Uniti e Canada. Il sondaggio ha evidenziato che, nell’ultimo anno, solo lo 0,5% degli intervistati operanti in questo settore ha rassegnato le dimissioni. In più, nonostante le interruzioni causate dalla pandemia e dall’invasione russa in Ucraina, la survey evidenzia un’elevata soddisfazione sul lavoro per coloro che ricoprono ruoli all’interno della Supply Chain e un compenso retributivo medio europeo di 64.868 di euro, con picchi che superano i 100.000 euro annui.

Ma di cosa si occupa un Supply Chain Manager? Dove lavora? Quali gli stipendi? Quali le possibilità di carriera? Quali gli step per avvicinare i giovani alla professione? Micaela Valent, Product Manager udinese classe 1988 di IUNGO (www.iungo.com), piattaforma di supply chain collaboration in cloud, risponde a queste e ad altre domande ripercorrendo la sua carriera dalla Laurea in Ingegneria Gestionale al ruolo attuale, passando per quello di Procurement Manager.

 

Cosa fa un Supply Chain Manager

Il Supply Chain Manager gestisce la catena di approvvigionamento di un’organizzazione – ossia quel processo che guida la produzione, la distribuzione e la consegna dei prodotti o dei servizi da un’azienda al cliente finale – coordinando l’acquisizione dei materiali e delle materie prime, la produzione, il trasporto, la distribuzione e la vendita al cliente. Il suo obiettivo è garantire il flusso continuo di prodotti o servizi di alta qualità al minor costo possibile. Può lavorare per le industrie, le imprese e le società di consulenza. Le sue principali responsabilità includono la ricerca e il rapporto con i fornitori, l’analisi dei costi e la ricerca di soluzioni per ridurli, il monitoraggio delle performance, la gestione delle scorte nei magazzini e l’analisi del rischio.

Requisiti

Per diventare Supply Chain Manager è quasi sempre necessaria una formazione accademica, solitamente in ambito ingegneristico o economico. Esistono diversi ambiti di specializzazione che comprendono la logistica, la gestione della supply chain e dei processi aziendali. È possibile anche ottenere una certificazione professionale come Certified Supply Chain Professional (CSCP) o Supply Chain Operations Reference (SCOR-P) presso diverse organizzazioni professionali e associazioni.

Stipendio

La retribuzione media di un Supply Chain Manager è pari a 65.000 euro lordi all’anno: una figura con meno di 3 anni di esperienza percepisce uno stipendio di 45.000 euro lordi annui, mentre un Supply Chain Manager che ha maturato almeno 10 anni di esperienza può guadagnare fino a 120.000 euro all’anno (2). Nella maggior parte dei casi, le assunzioni avvengono da subito con un contratto a tempo indeterminato

Carriera

Il mestiere del Supply Chain Manager è tra i più dinamici: a seconda del proprio ambito di specializzazione, logistico o acquisti, si può diventare Direttore Operativo o Chief Product Officer, due cariche con alti livelli di responsabilità che, in molti casi, consentono l’ingresso nel board di un’azienda.

Avvicinarsi alla professione di Supply Chain Manager in 7 step

Dopo la Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Industriale, Micaela Valent ha mosso i primi passi all’interno del mondo del lavoro in una fonderia – come tirocinante nell’ambito del controllo di gestione – per la redazione della sua prima tesi sperimentale. A questa, durante la Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale, è seguita una seconda tesi sperimentale che le ha consentito di fare esperienza anche nel mondo consulenziale. Immediatamente dopo il conseguimento del secondo titolo, ha trovato impiego come Supplier Quality nell’ufficio acquisti di un’acciaieria. Qui, nell’arco di 2 anni, è diventata prima Responsabile della qualità fornitori e poi Product Manager. Oggi, a distanza di 8 anni dalla seconda Laurea, ha confermato la scelta iniziale del mondo degli acquisti ed è Product Manager di IUNGO.

Ma come intraprendere la professione di Supply Chain Manager?

  • Partecipare agli incontri di orientamento: promossi soprattutto da scuole e università, queste giornate permettono ai giovani di prendere confidenza con il mestiere e comprendere le reali opportunità di carriera.
  • Raccogliere informazioni su LinkedIn: LinkedIn è il social network di riferimento per il mondo del lavoro. Potrebbe rivelarsi utile consultare gli annunci di lavoro della figura professionale di interesse per raccogliere informazioni riguardanti le competenze richieste, le mansioni da svolgere e la RAL di riferimento. Non solo: seguire profili divulgativi come quello di Tom Mills o di Daniel Barnes può aiutare ad assumere maggiore consapevolezza intorno al mondo della Supply Chain.
  • Frequentare le lezioni aperte a tutti dell’Università: nella maggior parte degli atenei italiani è consentita la frequentazione delle lezioni a tutti. La partecipazione a un paio di queste può aiutare a capire quanto realmente la materia possa interessare.
  • Guardare i siti web delle aziende: chi cerca risorse per un tirocinio? Chi per un lavoro a tempo pieno? Chi promuove programmi di formazione? Sono tutti quesiti che trovano risposta nell’esplorazione dei siti web delle aziende.
  • Scegliere la tesi sperimentale: a differenza della tesi compilativa, la tesi sperimentale consente ai laureandi di entrare in contatto con le aziende, le prime interessate a raccogliere dati, sviluppare o migliorare i propri servizi. In molti casi, la tesi sperimentale si rivela un canale privilegiato per l’assunzione di nuove risorse nelle aziende che collaborano con le università.
  • Mantenere i rapporti con i tutor di tirocinio: molte università offrono ai propri studenti la possibilità di attivare tirocini con le aziende. In ogni caso, è sempre bene alimentare i contatti con i propri tutor ai quali possiamo tornare alla mente all’apertura di una campagna assunzioni.
  • Mettersi in contatto con persone che hanno esperienza: strumenti come LinkedIn permettono di entrare in contatto con aziende e persone che hanno esperienze lavorative da cui poter attingere per cercare spunti utili all’avvio della propria carriera.

 

Le organizzazioni sono costantemente alla ricerca di Supply Chain Manager. C’è tanta offerta e poca domanda: un universo di opportunità per i giovani anche per il fatto che, in generale, quello della supply chain è un mercato in continua evoluzione e molto dinamico, in cui tutti, se realmente motivati, possono fare la differenza. Il rischio di sentirsi ingabbiato per sempre all’interno di un ruolo è pressoché inesistente: si può dare la direzione che si preferisce alla propria carriera e cambiare strada in corso d’opera. Una questione che mi affascina parecchio, poi, è il fatto che le azioni di un Supply Chain Manager impattano su tutti, dal cliente della propria azienda al consumatore finale.” – spiega Micaela Valent.

 

IUNGO

Nata nel 2001 come spin-off della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia da un’idea di Andrea Tinti, CEO & Founder classe 1972, IUNGO ha ideato una piattaforma per l’ottimizzazione della supply chain collaboration e dei processi aziendali correlati grazie a un’innovativa tecnologia in cloud adottata, tra gli altri, da IMA GROUP, DATALOGIC, LUXOTTICA. Dopo essere stata indicata da Gartner come Leader di un nuovo Trend di mercato e inserita nella classifica FT 1000 – Europe’s Fastest Growing Companies 2020, IUNGO ha vinto il premio Cribis Prime Company 2020 e 2021. IUNGO ha sede a Modena e a Milano.

 

DISCLOSERS

Daniela Monteverdi: daniela.monteverdi@disclosers.it – +39 349 319 2268

Micaela Longo: micaela.longo@disclosers.it – +39 339 580 0192