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22 Settembre 2025

Una guida per mappare la rete dei fornitori

Che cosa significa “mappare” la rete dei fornitori

“Supplier network mapping” (o “supply chain mapping”) è il processo di individuazione, visualizzazione, analisi di tutti gli attori, passaggi, flussi (materiali, informazioni, denaro, logistici) che contribuiscono alla produzione e consegna del prodotto/servizio, partendo dalle materie prime fino al cliente finale.

Perché farlo: i principali benefici

Ecco cosa si ottiene mappando bene la rete:
Maggiore visibilità e trasparenza: sapere chi fa cosa, dove, in quali condizioni. Fondamentale per compliance, per rischi ESG, per trasparenza verso clienti/investitori
Gestione del rischio: identificare fornitori “critici”, colli di bottiglia, dipendenze da un unico fornitore, rischi geografici, rischi legati alle materie prime, alla logistica.
Efficienza operativa e riduzione costi: ottimizzazione dei tempi di consegna, scelta di rotte più efficienti, riduzione degli sprechi, miglior uso delle risorse.
Allineamento con strategie aziendali: sostenibilità, responsabilità sociale, obiettivi ESG, clienti o normative che richiedono tracciabilità.
Migliore reattività ai cambiamenti o crisi: lockdown, problemi climatici, interruzioni logistiche, variazioni nei costi; avere mappe aggiornate aiuta a reagire.
Reputazione e conformità: dimostrare che si conosce la propria catena, che si adottano pratiche etiche, che si rispetta la normativa, che si è pronti agli audit.

Fasi per realizzare la mappatura

– Definizione degli obiettivi: chiarire perché si vuole mappare: ridurre i rischi? Compliance ESG? Ottimizzare i costi? Migliorare il servizio al cliente? Questo indirizzerà meglio come procedere.
– Identificazione dei soggetti coinvolti: fornitori diretti, i loro fornitori, sub-contractor, partner logistici, distributori. Più il grado è profondo, più emergono rischi nascosti.
– Raccolta dati: localizzazione geografica, tempi e costi di fornitura, condizioni operative, capacità produttiva, standard di qualità, certificazioni, condizioni ambientali/sociali. Per farlo, si può ricorrere a questionari, interviste, audit.
– Creazione visuale del network: per identificare meglio eventuali nodi critici, interdipendenze, distanze, tempi, è utile creare una vera e propria mappa grafica della propria rete.
Analisi di rischi e vulnerabilità: valutare dove la rete potrebbe rompersi. Dipendenza da pochi fornitori, aree soggette a disastri naturali, ritardi logistici, materie prime scarse o costose, rischi normativi, rischi legati a subcontractors non visibili…
– Allineamento con le strategie aziendali: assicurarsi che i criteri utilizzati per valutare i propri fornitori siano coerenti con gli obiettivi aziendali. Inoltre, procurement, qualità, sostenibilità, gestione dei rischi devono usare la mappa come strumento decisionale.
– Monitoraggio continuo, revisioni e adattamenti: la rete dei fornitori non è statica, cambiano i fornitori, le condizioni, i rischi, le normative. Occorre rivedere periodicamente la mappa, monitorare i KPI, svolgere nuovi audit…

Best practices

– Coinvolgere i fornitori fin dalle fasi iniziali; stabilire rapporti di fiducia.
– Usare questionari standard per raccogliere dati uniformi.
– Suddividere i fornitori in livelli (Tier) per sapere a quale livello intervenire.
– Utilizzare mappe geografiche per comprendere rischi legati a zone specifiche.
– Integrare sostenibilità / aspetti ESG; non solo costi e qualità.
– Rendere il sistema scalabile, in modo da poter estendere la mappa via via che l’azienda cresce.

Criticità a cui prestare attenzione

– Dati incompleti o poco affidabili.
– Complessità & costi elevati, specie se la supply chain è internazionale o ha molti livelli.
Resistenza interna al cambiamento (procurement, operations, logistica).
– Mancanza di sistemi informativi integrati: se le informazioni sono sparse, difficili da aggregare.
– Aggiornamenti poco frequenti: la mappa perde rapidamente valore.

Autore

  • Sgarzi

    Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università di Bologna e con un Master in Marketing e Comunicazione d'Impresa, lavora da ormai 10 anni in IUNGO, dove ha acquisito competenze su tematiche legate a supply chain e acquisti.

    Marketing Project Manager @IUNGO